Essere NEL mondo, non essere DEL mondo
Non sempre quel che il mondo celebra è buono: il cristiano è chiamato a discernere
«Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».
(Dalla liturgia).
«Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo». Il mondo odia i discepoli di Gesù. È stato così sin dai primi tempi della Chiesa ed è così oggi.
Cercare di vivere obbedendo alla parola che ci è stata data non suscita simpatie. Anzi: il cristiano deve vigilare se il mondo lo guarda con troppa simpatia. Il suo scopo non deve essere quello di essere gradito al mondo, ma di testimoniare la parola di Dio.
Questo non significa che dobbiamo cercare di renderci inutilmente antipatici. Significa solo che quando siamo costretti a scegliere tra il gradimento del mondo e l’obbedienza alla parola di Dio, non dobbiamo avere esitazioni. Infatti non è l’apprezzamento del mondo che può darci la pace e la gioia in questa vita e la beatitudine eterna nella prossima. Sarà soltanto Dio.
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